(fermo immagine dal video)

Solo un test match? Il 18 febbraio 1961 la Francia ospita gli Springboks per la “partita del secolo”

di Samuel Cogliati 

ottobre 2015

Alla vigilia della prima semifinale mondiale che opporrà la Nuova Zelanda al Sudafrica, in una Coppa del Mondo 2015 tristemente e giustamente privata dell’emisfero boreale (con la paradossale eccezione della legittima frustrazione scozzese!), il confronto emerge crudele e violento. Il confronto con un match nel quale mi sono imbattuto casualmente, alla ricerca di immagini sbiadite dei personaggi del primo libro pubblicato da Possibilia Editore, quei Racconti del rugby usciti dalla penna di Henri Garcia come un piccolo miracolo di narrativa sportiva.
Il confronto è con un Francia – Sudafrica di 54 anni fa, test match di cui ci restano intatte le immagini dell’intera partita. Immagini di un’epoca in cui il rugby era rugby e basta (o quasi), in cui il XV transalpino aveva voglia di giocare, in cui l’onore in campo veniva prima di qualunque altra cosa.

È il 18 febbraio del 1961, e a Colombes, alla periferia di Parigi – in quel mitico stadio Yves Du Manoir che ospita tuttora da quasi un secolo e ancora per poco il Racing – i galletti ospitano gli Springboks. Le premesse sono così elettrizzanti che l’incontro è presentato come “match del secolo”, una formula divenuta trita e ritrita. Ma in quel caso l’attesa ha davvero motivo di essere così tonitruante. I sudafricani infatti arrivano da una tournée britannica che li ha visti imporsi contro tutti: Inghilterra, Galles, Scozia e Irlanda. Sono ancora presentati come “imbattibili”. Con un piccolo dettaglio, però: quest’imbattibilità effettiva era durata dal 1906 al 1958 – per più di mezzo secolo! – fino a quando proprio i francesi guidati da Mias non li avevano battuti, il 16 agosto 1958, davanti ai 90.000 spettatori di Johannesburg. Gli Springboks hanno dunque qualcosa di più di un dente avvelenato…

Dalla loro, i francesi hanno argomenti altrettanto forti, a partire dall’orgoglio di detenere e di voler conservare quello che era ufficiosamente considerato un titolo di “campioni del mondo”. Tra le loro fila, figure leggendarie, come Amédée Domenech – pilone capace di giocare all’ala! – o l’altro pilone Alfred Rocques, che a 37 anni è tra gli internazionali più vecchi di sempre. E poi, forse soprattutto, Michel Vannier, che proprio in Sudafrica tre anni prima si era fatto maciullare il ginocchio. I medici avevano detto: «Ha una probabilità su un milione di tornare a giocare» (Henri Garcia gli dedica un intero racconto del suo libro). Dopo molti e lunghissimi mesi di riabilitazione, Vannier è in campo nel suo ruolo di estremo, e farà la partita della vita.

Guardare il match di Colombes è pura, goduriosa archeologia sportiva, mediatica, umana e culturale. Quasi più nulla è rimasto di quel rugby. La presentazione dei giocatori prima dell’incontro, in cui spicca la precisazione del mestiere di ciascuno (il professionismo dovrà attendere altri 34 anni… ); il linguaggio al tempo stesso meticoloso, compiaciuto, personalistico e folcloristico (!) del telecronista, al pari del suo divertente patriottismo; l’esecuzione degli inni nazionali (con i francesi impettiti ma sparsi per il campo); regole di gioco che oggi appaiono buffe (mischie ordinate senza comandi, repentine, e giocate a immediato ridosso della linea di meta!); punti d’incontro apparentemente confusionari, che sembrano zuffe; tanto gioco al piede, con un ricorso alla touche quasi sistematico; una ricerca degli spazi e degli intervalli che fa sognare lo spettatore del XXI secolo; nessuna sostituzione (tutti i 30 giocatori disputeranno l’intero incontro!); un pubblico di 35.569 spettatori ufficiali paganti tutti puntualmente vestiti in giacca e cravatta…

Insomma: archeologia. Archeologia e commozione, perché – dispiace dirlo – a dispetto di un altissimo tasso di tecnicismo agonistico, il rugby iperprofessionistico attuale non ha più nemmeno un briciolo di quel fascino infinito…

Il pre-partita e il primo tempo sono disponibili qui: https://www.youtube.com/watch?v=fRJOloSI25E

Il secondo tempo è visibile qui: https://www.youtube.com/watch?v=0DsDGBfKEjs

cogliati@possibilia.eu