di Samuel Cogliati
• novembre 2022 •
Qualche giorno fa ho attraversato una via del circondario dove ho trascorso la mia infanzia e dove ora invece passo di rado a piedi. Farlo mi ha permesso di osservare con più agio i mutamenti del paesaggio urbano, in particolare quello degli esercizi commerciali.
Dove trent’anni fa c’era una latteria ora c’è lo studio di un commercialista. Dove c’era un bar-trattoria popolare molto frequentato oggi c’è un ambulatorio medico e paramedico specialistico. Dove c’era l’ampio negozio di alimentari con salumeria di una cooperativa oggi ci sono gli uffici di una nota compagnia di assicurazioni.
Mi è anche venuto in mente che, due vie più in là, dove c’era un (ottimo) fiorista ora c’è una finanziaria di prestiti tipo cessione del quinto.
In poche parole, là dove un tempo si trattava di mangiare, chiacchierare, rifornirsi di cibo, bere un bicchiere in compagnia oggi ci si occupa del proprio denaro, si curano i propri malanni e si cerca la garanzia di una polizza.
Il gusto, l’incontro, le risa, la gentilezza hanno lasciato il posto alla preoccupazione, alla malattia, al timore dei rischi e dei pericoli. La morte ha guadagnato terreno sulla vita.
Forse – dico forse – tutto questo dice qualcosa dei tempi che viviamo e della forma che stanno assumendo i nostri pensieri. •