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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati. Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata - e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il vino, il rugby e il viaggio.

Contatta la redazione: redazione@possibilia.eu


I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
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foto www.gulfi.it www.cosvittoria.it
VINO

Non chiamatelo cerasuolo. Anzi sì
Da Vittoria, terra del frappato e del nero d'Avola, i due rossi differenti e diversamente avvincenti di Gulfi e Cos.

di Samuel Cogliati



agosto 2012

Quando si studiano i rudimenti del vino, al capitolo “colore” il cerasuolo rientra tra le tonalità di rosato. In effetti, è comunemente usato per denominare i rosati più carichi e intensi, come nel caso di quello d'Abruzzo. Nel caso del Cerasuolo di Vittoria, però, è tutto diverso. Non provate neanche a parlare di rosé - per quanto scuro lo intendiate - a un vittoriese: vi risponderà orgogliosamente che il suo cerasuolo è un rosso.
Infatti, del rosato questo vino non ha nulla: trama tannica, scontrosa gioventù, fisicità, esuberanza odorosa. Di antiche origini, Doc nel 1973, poi unica Docg siciliana dal 2005, è prodotto in un ampio areale che si estende su tre province della Sicilia sud-orientale: Ragusa (il grosso della produzione), Caltanissetta e Catania. Dev'essere frutto di due vitigni: nero d'Avola dal 50% al 70%, e frappato dal 30% al 50%.

Qualche mese fa, abbiamo chiesto i loro campioni attualmente in vendita a due noti interpreti del territorio: Cos e Gulfi. Due stili molto differenti, due vini interessanti, altrettante vocazioni d'uso diverse.

L'azienda Gulfi nasce da un progetto di Vito Catania, iniziato a metà anni Novanta, con la collaborazione di Salvo Foti. Oggi si estende su una settantina di ettari. Per quanto muscolare, il Cerasuolo 2010 è d'impronta moderna, fruttata e si presta a una beva più facile, anche a temperatura più fresca (15°C). È prodotto con uve da agricoltura biologica, frappato e nero d'Avola in parti uguali: giovani viti di 11 anni, coltivate a Chiaramonte Gulfi a 420 metri d'altitudine, esposte a sud/sud-ovest. È vinificato in acciaio, non filtrato, poi affinato in bottiglia qualche mese. Qualche dato dell'annata 2010: alcol 13,5%, solfiti totali 99 mg/l, solfiti liberi 32 mg/l, estratto secco 32 g/l.

Cos nasce invece nel 1980 dal lavoro di tre uomini: Giambattista Cilia, Cirino Strano e Giusto Occhipinti. Oggi, dopo varie estensioni nel corso degli anni, ricopre una superficie di alcune decine di ettari, quasi interamente dedicati ai vitigni autoctoni (frappato, nero d'Avola, grecanico, insolia), con poche vigne di merlot e cabernet. L'agricoltura è di tipo biologico certificato. Il Cerasuolo di Vittoria è prodotto con frappato (40%) e nero d'Avola (60%), coltivati a 250 metri d'altitudine a Bastonaca (Vittoria) e frutto di viti quasi trentenni. È vinificato in vasche di cemento vetrificato, mentre l'affinamento (da 18 a 24 mesi) si svolge in cemento per il frappato e in rovere per il nero. Il risultato è un vino di grande presenza, di stile maturo ed elegante, più classico del Cerasuolo Gulfi.

La degustazione

Cerasuolo di Vittoria Gulfi 2010
Rubino abbastanza vivace, con unghia porpora, di leggera concentrazione.
Impatto odoroso fresco, fruttato e rotondo, piuttosto nitido, con una lieve dolcezza. All'aria la dolcezza fruttata si fa più netta, assieme a questa sensazione rotonda. Globalmente, il naso è appena stretto e pungente di SO2, ma non al punto da contestarne l'espressione.
Impatto gustativo acidulo e un po' polveroso; lo sviluppo gustativo non è altrettanto felice rispetto al naso e la polverosità permane. Si avverte la mancanza di un po' di compostezza, perché tannino e acidità si sovrappongono. Così, lo sviluppo resta stretto e un po' asciugante.
Il vino chiude su note amare pronunciate, con tuttavia un'apprezzabile lunghezza. Nel finale tornano le note fruttate del naso, assieme a un tocco affumicato, poi un bel tocco di carruba e liquirizia. Peccato per l'alcol e la polvere che chiudono la dinamica.
Cerasuolo d'interpretazione relativamente moderna, centrato sul frutto. La sostanza è buona, così come la godibilità. Non altrettanto felici la coerenza complessiva e lo sviluppo del sapore. La prova a bottiglia aperta di un precedente campione aveva dato risultati incoraggianti, anche se non riesce a liberarsi dal timbro fruttato/polveroso.
Sui 12 euro in enoteca


Cerasuolo di Vittoria classico Cos 2009

Granato giovane di media concentrazione.
Impatto speziato, leggermente animale, piuttosto mediterraneo (fa pensare a bandol) e libero: frutta rossa (bacche) e pelliccia. L'impressione iniziale è tuttavia di un po' di diluizione; poi escono note fruttate golose (confettura di ciliegie) e si precisa il sentore di pepe.
Bocca di nitida speziatura; anche qui l'acidità è indubbia e presente, ma si fonde in modo più armonico con il resto della struttura, dando coralità allo sviluppo del sapore, per quanto stretto tra tannino e acidità. L'impatto gustativo punge e penetra, è quasi elettrico, ma il tannino raccoglie efficacemente il testimone di un abbrivio acido sostenuto. Bella precisione gustativa.
Il finale chiude su un equilibrio gustoso e saporito, con una certa fusione del sapore, mentre la corrispondenza gusto-olfattiva emerge con precisione nel finale. Buona lunghezza e nitidezza; nessuna incertezza conclusiva.
Un Cerasuolo di carattere, mediterraneo e selvaggio, non mostra mai i muscoli ma punta su una spigliata spontaneità espressiva, nel quadro di un'esposizione ordinata. L'eleganza non gli manca, nonostante una ruvidità gustativa quasi giovanile. Vino di razza. Nei giorni successivi la stappatura ha un comportamento regale, dimostrando classe e posata esposizione.
Sui 12 euro in enoteca


Ringraziamo le due aziende agricole per averci messo a disposizione i campioni.


Scrivici: redazione@possibilia.eu
     
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