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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il
numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione
che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano
il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante
altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra
rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto
di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati.
Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona
per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie
così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si
aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata
- e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere
eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così
entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso
di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il
vino, il rugby e il viaggio.
Contatta la redazione: redazione@possibilia.eu
I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare
il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
Vai a www.possibiliaeditore.eu |
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RUGBY Addio
alla Scottish Rugby Television Venti
di crisi: il mitico Ron Evans getta la spugna. di
Samuel Cogliati |
febbraio 2012
Non ha tutti i torti chi sostiene che la crisi economica farà un po'
di “sana pulizia” in un mondo saturo di proposte non sempre competenti
né necessarie. Però, come tutte le crisi, si sta portando via anche
contributi, idee e risorse di cui non vorremmo certo sbarazzarci.
E spesso sono i piccoli, appassionati da ciò che fanno, ma fragili
finanziariamente, a lasciarci le penne. È così che, in questo
2012 cruciale, la Scottish Rugby Television ci lascia. Da anni seguiva,
grazie a sponsorizzazioni sempre più affaticate, le serie minori della
palla ovale scozzese, con reportage video gratuiti sul web: un contributo
di grande valore per il rugby “della base”, linfa vitale dello sport
che amiamo. «È con grande rimpianto - scrivono Ron Evans,
Alistair Wilson e Alison Stevenson nella home del loro sito - che
la squadra della Scottish Rugby Television annucia oggi che abbiamo
deciso di interrompere il nostro programma di highlight settimanali
[…] Nell'attuale clima economico è diventato sempre più difficile
e laborioso attrarre abbastanza pubblicità e sponsorizzazioni da permetterci
di offrirvi programmi di qualità. Piuttosto che pubblicare prodotti
non all'altezza, ci sembra giusto mettere fine alla Srtv, finché siamo
al top». Una scelta che fa onore all'amato giornalista dal pronunciato
accento caledoniano, ma che di certo suscita tristezza.
Per ora il sito (www.scottishrugbytv.com) è ancora attivo e si possono
visionare online gli avvincenti contenuti del secondo semestre 2011
e della stagione precedente. Il sito rimanda a YouTube per le sintesi
delle partite dal 2006 al 2010.
Ma la caduta della Srtv dal web non può che farci pensare alla fatica
che sta facendo il rugby scozzese a tenere il ritmo di una palla ovale
ormai esigente e globalizzata. Come la nazionale del Cardo, che nonostante
la sua proverbiale generosità (basti considerare i primi due match
del 6 Nazioni 2012), non riesce più a vincere il Torneo dal lontano
1999 e un Grande Slam dal 1990. E noi non possiamo che essere vicini
con tutto il cuore alla palla ovale scozzese.
Scrivici: redazione@possibilia.eu |
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