Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il
numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione
che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano
il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante
altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra
rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto
di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati.
Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona
per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie
così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si
aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata
- e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere
eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così
entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso
di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il
vino, il rugby e il viaggio.
Contatta la redazione: redazione@possibilia.eu
I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare
il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
Vai a www.possibiliaeditore.eu |
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foto Ufficio Stampa Genoa
Pesto World Championship |
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“Genoa Pesto
World Championship 2010” Chi
di mortaio colpisce... Il
20 e 21 marzo, a Palazzo Ducale, la terza edizione della sfida
mondiale per la miglior salsa al basilico. |
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Una competizione fuori dagli schemi, in cui i concorrenti sono armati
di pestello: è il Campionato mondiale di pesto al mortaio. La sfida
è alla terza edizione e si svolgerà, ovviamente, al Palazzo Ducale
di Genova sabato 20 e domenica 21 marzo.
I concorrenti ammessi non sono necessariamente cuochi, ma di certo
appassionati di cucina; non sono neanche tutti liguri, infatti provengono
da diverse parti del mondo. Testimonianza dell’universalità del pesto,
famoso non solo in Italia, ma in numerosi luoghi del pianeta. Qual
è la ricetta tradizionale del celebre sugo, tutelata dagli organizzatori
della manifestazione? Il pesto o “battuto alla genovese” è fatto con
basilico ligure, olio extra-vergine di oliva della riviera, aglio
di Vessalico (Imperia). I pinoli sono nazionali, il sale grosso proveniente
dalle saline di Cervia; infine, ben due formaggi: il parmigiano reggiano
stravecchio e il fiore sardo, un pecorino invecchiato sei mesi.
«Per fare un buon pesto bisogna nascerci, come si nasce poeti!», diceva
il celebre Rosso, cameriere di una trattoria genovese dell’Ottocento.
È curioso che l’edizione 2008 non sia stata vinta da un autoctono,
ma da uno statunitense con origini coreane: James D. Bowien. Il giovane
ha avuto però un buon maestro, il genovese Paolo Laboa, cuoco di un
rinomato ristorante di cucina ligure a San Francisco.
Veniamo alla gara: i partecipanti utilizzano esclusivamente gli ingredienti
e gli strumenti messi a disposizione dall’organizzazione. Al suono
di “pronti, al pesto, via”, ogni concorrente ha 40 minuti per preparare
il pesto secondo la propria tecnica. Scaduto il tempo, la giuria composta
dal presidente dell’associazione “Palati fini”, che promuove l’evento,
e da 30 esperti del settore, decreta 10 finalisti, che si sfidano
nuovamente. I giudici valutano la manualità, l’aspetto, la finezza,
la consistenza e l’equilibrio tra i sapori. Terminato il secondo round,
si proclama il campione, al quale è assegnato il premio: un pestello
in legno d’olivo con il manico fasciato in oro.
Il campionato di pesto è aperto al pubblico e l’ingresso è gratuito.
In mezzo a tanta bontà, chissà che non ci scappi un assaggio.
Ludovica Scaletti |
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