Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il
numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione
che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano
il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante
altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra
rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto
di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati.
Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona
per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie
così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si
aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata
- e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere
eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così
entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso
di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il
vino, il rugby e il viaggio.
Contatta la redazione: redazione@possibilia.eu
I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare
il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
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Teatro: l’ultimo
spettacolo di Lella Costa Ragazze
Nelle lande scoperchiate con Orfeo ed
Euridice. |
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Per chi non ha vissuto il femminismo, questo movimento potrebbe a
volte ridursi all’affermazione della superiorità intellettiva della
donna sull’uomo. Se per femminismo si intende solo questo, ormai le
vere lotte si trovano nella satira o nella comicità. Ma anche da un
punto di vista sociale, per la generazione di donne “nate con la pappa
pronta”, questo movimento non ha un senso evidente: ormai nessuno,
o purtroppo è meglio dire quasi nessuno, si sognerebbe di sostenere
che le donne sono inferiori, se non per scherzare. Ma non è così,
e per quel quasi ogni tanto è bene ribadire la bellezza dell’essere
l’altra metà del cielo.
L’ultimo spettacolo di e con Lella Costa, Ragazze nelle lande scoperchiate
del fuori (scritto con Massimo Cirri e Giorgio Gallione, che ne
è anche regista, e con le musiche di Stefano Bollani) potrebbe infatti
essere interpretato come il più recente baluardo femminista. Un baluardo
dell’essere ragazze, come si definisce Lella Costa, una ragazzina
di 58 anni che sul palco mostra una vitalità che alcune ventenni possono
sognare.
Si può immaginare quanta amarezza possa provare chi ha creduto nel
movimento femminista, nel vedere che le donne sono uguali agli uomini
sulla carta, ma nella vita non è davvero così. È forse per questo
che l’attrice milanese ha deciso di ridare voce alle ragazze? Per
farlo ha scelto una guida d’eccezione, Italo Calvino, e la sua reinterpretazione
in chiave novecentesca del mito di Orfeo e Euridice.
Se a scuola i miti si affrontassero con questo spirito, i licei classici
sfornerebbero frotte di latinisti e grecisti, e non di economisti
e ingegneri. Perché Lella Costa fa diventare Orfeo un iPod che non
smette mai di suonare e un vero macho che ama le sfide; a Euridice
fa vestire i panni della donna incompresa, a cui bisogna ridare autorità
e che dovrebbe rivendicare le proprie scelte. O anche perché, nelle
parentesi che si aprono nel racconto del mito, si trova il “punto
G” o l’estinzione dell’homo sapiens (ma non della ragazza
sapiens), o ancora qualche punta di satira tagliente, ma mai irriverente,
frecciatine sferzanti sui nostri giorni. Ma non è solo cabaret, ovviamente.
Seguita da una scenografia scarna, tecnologica e artistica - quasi
d’obbligo nelle rappresentazioni teatrali dei nostri tempi - Lella
Costa si muove sul palco per guidare lo spettatore verso la scoperta
di una nuova versione del mito, che suscita riflessioni sull’essere
donna, o sull’essere e basta. Per un’ora e mezza l’attrice
canta un monologo che oscilla, è davvero il caso di dirlo, tra il
serio e il faceto. Fa venire voglia di leggere Calvino, di scoprire
la poesia di Rilke, di riprendere Ovidio. Ma fa anche ridere, di gusto.
Il prezzo del biglietto varrebbe anche solo gli ultimi cinque minuti
dello spettacolo. Una vera chicca: un discorsetto tra Dio e Eva, mentre
Adamo sonnecchia. Che cosa succede? Non si può dire. Scusate, ma sarebbe
un peccato svelare il finale. Giulia Pepe Ragazze
nelle lande scoperchiate del fuori continua il suo tour in tutta
Italia. Il 19 febbraio a Savigliano al Civico Teatro Milanollo, il
20 febbraio nella repubblica di San Marino al teatro Nuovo, il 22
a Diano Marina al Politeama Dianese, il 26 a Ivrea al teatro Officina.
Il tour prosegue il 2 marzo a Rovigo al teatro Sociale, il 3 a San
Sepolcro al teatro Dante, il 4 a Cesano Maderno al teatro Excelsior,
il 5 a Rho al teatro Auditorium, il 6 a Saronno al teatro Giuditta
Pasta, l’8 a Bergamo al teatro Creberg, il 9 e il 10 a Gallarate al
teatro delle Arti, il 13 a Monza al Manzoni, il 18 e il 19 a Pontebba
al teatro Italia, il 20 a Imola al Comunale. Il 7aprile lo spettacolo
va in scena a Piombino al Metropolitan, e a Brugherio al teatro San
Giuseppe il 27. |
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