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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il
numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione
che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano
il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante
altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra
rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto
di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati.
Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona
per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie
così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si
aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata
- e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere
eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così
entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso
di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il
vino, il rugby e il viaggio.
Contatta la redazione: redazione@possibilia.eu
I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare
il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
Vai a www.possibiliaeditore.eu |
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foto di Samuel Cogliati |
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Rugby: Sei Nazioni 2011
La rivalsa delle perdenti
Prima giornata del Torneo: vincono e
convincono Inghilterra e Francia. Ma tra le perdenti stupiscono
Italia e Scozia. |
Sulla carta, tutto come previsto. Nella prima giornata del torneo
delle Sei Nazioni 2011 hanno vinto le favorite. Nella pratica, però,
non sono mancate alcune sorprese. Che cosa accadrà nel seguito della
12esima edizione (la 111esima, considerando il Torneo in tutte le
sue forme, dal leggendario primo Home Championship del 1883) è però
davvero prematuro dirlo.
Per il primo round, si può attribuire un esordio positivo a Inghilterra,
Francia, Italia e Scozia; Galles e Irlanda hanno mostrato invece problemi
più evidenti.
A Cardiff, Galles - Inghilterra: 19-26
L'Inghilterra non vinceva al Millennium Stadium dal 2003. Lo ha fatto
con due mete dell'ala Chris Ashton e 13 punti al piede del calciatore
Toby Flood. «Sono molto, molto felice di questa vittoria - ha
detto il coach inglese, Martin Johnson -. La cosa più importante è
che possiamo migliorare su tanti aspetti». L'Inghilterra è parsa solida
e pungente. Resta la favorita dai bookmaker.
A Roma, Italia - Irlanda: 11-13
Come già altre volte, Italia a un passo dal colpaccio. A cinque minuti
dal termine, gli azzurri passano in vantaggio 11-10 con una meta dell'estremo
MacLean in uno stadio Flaminio in delirio. Ma è un drop di Ronan O'Gara
(985 punti con la nazionale, lo straordinario “uomo sicurezza” del
Trifoglio, subentrato a Jonathan Sexton) a chiudere i giochi al 78'
e a rimandare la prima vittoria italiana sugli irlandesi. Nonostante
la sofferenza dei verdi (troppi errori), dalle statistiche emergono
il volume del lavoro azzurro ma anche la lieve superiorità irlandese
alla prova dei fatti: nella permanenza nella metà campo avversaria,
nei placcaggi riusciti, nei palloni vinti, nei passaggi andati a segno...
E ancora una volta, emerge la bruciante mancanza di un calciatore
puro nel XV italiano. «Perdere così - ha detto il coach azzurro
Nick Mallett - è un problema di inesperienza. Abbiamo dato il 100
per cento». Il capitano irlandese Brian O'Driscoll, autore della meta,
giudica insoddisfacente la prestazione della squadra e coach Declan
Kidney ammette che «c'è molto lavoro da fare».
A Parigi, Francia - Scozia: 34-21
La Francia detentrice del titolo (e del Grande Slam) ha fugato i dubbi
sorti dopo la più pesante sconfitta mai subita in casa, a novembre
2010 contro l'Australia (16-59). I 78mila dello stade de France hanno
visto un XV efficace e concreto, autore di quattro mete e 14 punti
al piede. Spaventosamente potente e puntuale il tallonatore William
Servat, in gran forma.
Ma il pubblico di Saint-Denis ha anche visto una Scozia sorprendentemente
efficace in attacco (tre mete tutte insieme non le realizzava da anni).
E coach Andy Robinson questa volta non accetta gli sberleffi: «Non
partecipiamo a questo torneo per figurare da perdenti designati. Sì,
abbiamo fatto buone cose in campo e sono orgoglioso dell'atteggiamento
dei giocatori. Non abbiamo avuto abbastanza padronanza con il pallone
in mano». Samuel Cogliati |
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