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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati. Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata - e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il vino, il rugby e il viaggio.

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I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
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photos Martin Seras Lima & rugbymatters.net
Rugby: le all-blacks campionesse del mondo

We are New Zealand, my friend
Le ragazze ce l’hanno fatta: sono le neozelandesi a portarsi a casa la Women’s Rugby World Cup 2010.
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Anche nel rugby, ora ai maschietti tocca rincorrere le femminucce. Le neozelandesi della nazionale di rugby hanno centrato l’obiettivo: portare a casa il titolo di campionesse del mondo. È la quarta coppa iridata che le all-blacks si aggiudicano consecutivamente, la terza di seguito contro l’Inghilterra in finale. Un trauma dal quale le inglesi non riusciranno ormai più a riprendersi... anche se il divario diminuisce a ogni edizione. Nel 2002, le suddite di Sua Maestà incassarono dieci punti di gap; nel 2006 otto; quest’anno, l’Inghilterra padrona di casa ha sfiorato il grande obiettivo, concludendo 10-13 la finalissima contro le “ragazze terribili”.
Solo quinte le statunitensi, che pure trionfarono nella prima Rwc nel 1991 (19-6 proprio all’Inghilterra, a Cardiff), prima di perdere la rivincita del 1994 contro il XV della Rosa (38-23 a Edimburgo). L’ultima finale con le americane, nel ‘98 ad Amsterdam. Fu una débacle contro le neozelandesi (44-12), che da allora non hanno più smesso di vincere.
Ma in Patria le ragazze del XV di Sua Maestà hanno davvero sfiorato il colpo grosso. Una punizione in più è bastata alle all-blacks per laurearsi campionesse (in meta Carla Hohepa, poi Kelly Brazier sistema tutto al piede); la meta inglese è di Charlotte Barras, ma non basta.
Il Twickenham Stoop a Londra ospita anche la finale 3°/4° posto, che la Francia (bastonata in semifinale dalle neozelandesi), come da tradizione cede all’Australia (8-22).
La vittoria delle ragazze sarà da viatico ai colleghi uomini? A giudicare dalla facilità con cui gli all-blacks hanno conquistato il Tri Nations 2010, si potrebbe dire di sì. Tanto più che il Sudafrica campione in carica non sembra in grande forma, l’Australia non ha colmato il gap e le europee non convincono. La Francia, grande protagonista dell’ultimo decennio di Sei Nazioni ha raccolto una seria batosta nella tournée estiva in Sudafrica e in Argentina e i ritmi del campionato Top 14 pare incidano sulla preparazione dei bleus al mondiale. Staremo a vedere. Per i maschietti, la coppa del mondo 2011 inizia il 9 settembre, proprio in Nuova Zelanda.
Samuel Cogliati
     
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