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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati. Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata - e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il vino, il rugby e il viaggio.

Contatta la redazione: redazione@possibilia.eu


I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
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foto di Samuel Cogliati
Musica: il “Quindi? Tour 2010” fa tappa a Milano

La pioggia più furba del mondo
Max Gazzè all’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini”: schiettezza, verve, e un intermezzo “per voce e pubblico” imposto da un mezzo temporale. Per la gioia di tutti.
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Un concerto a 10 euro, di questi tempi, è lucida democrazia. Forse anche per questo motivo, lo spettacolo di Max Gazzè ­ “Quindi? Tour 2010” ­ all’ex ospedale psichiatrico “Paolo Pini” di Milano ha vibrato di un’atmosfera di rilassata convivialità. Nonostante l’afa, nonostante la pioggia.
1.300 persone, secondo Olinda (www.olinda.org), che gestisce questo mirabile spazio verde che farebbe gola a tanti imprenditori edili, sopravvissuto alle bramosie del mercato del cemento.

Raccolto il palco, sotto lo sguardo vigile della torre dell’acquedotto. Semplici e ben dosate le luci. Concisa e varia la scaletta. Non straordinaria ma adeguata l’acustica. Gazzè dispensa capisaldi del suo repertorio e nuovi pezzi: Mentre dormi, La favola di Adamo ed Eva, Vento d’estate, Una musica può fare, L’uomo più furbo... Poi la pioggia. Una pioggia stanca e indecisa, come quella che su Milano incombe spesso nelle sere d’estate. Ma sufficiente a minacciare le strumentazioni elettroniche e interrompere il concerto. Un leggero imbarazzo ad affrontare una situazione inattesa e confusa, ma Gazzè, forse appunto in virtù di un salubre clima filosofico “da 10 euro” prende lo scroscio dalle corna e chiede al pubblico: «Che facciamo? suoniamo?». Risposta scontata. Sennonché il rovescio passeggero non demorde e usare chitarre e tastiere resta sconsigliabile. «A cappella!» gli urla qualcuno dal pubblico. «A cappella? Mi vergogno...», si arrischia Max. Ma, in fondo, è la cosa da fare. Concerto per voce... e pubblico. «Va bene, facciamo una Cara Valentina a cappella...».

Siccome la fortuna premia (a volte) gli audaci, spiove.
«Dài, portami il basso», dice lui.
«?»
«Il basso...», ripete sogghignando.
Il concerto riprende. L’assemblea è festante. La serata riuscita. Serata da 10 euro. Civiltà e passione. Complimenti.
Samuel Cogliati
     
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