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Il periodico
Dopo una laboriosa (e avventurosa) preparazione, a ottobre 2009 esce il numero zero di www.possibilia.eu periodico online per curiosi. Una realizzazione che riflette l'orizzonte libero e senza preconcetti della nostra linea editoriale.
Da subito, un gruppo di autori aderisce al progetto, alcuni dei quali formano il nucleo redazionale più stabile.
Possibilia si non si propone di fare informazione in senso stretto: tante altre testate più veloci e attrezzate ricoprono già questo ruolo. La nostra rivista desidera offrire ai suoi lettori contenuti insoliti, dando diritto di cittadinanza a temi o chiavi di lettura spesso trascurati o snobbati. Un periodico generalista a 360 gradi? Solo in parte. Possibilia non funziona per compartimenti tematici, ma per modalità di approccio alla materia. Accoglie così una sezione per Dilettarsi, una per Pensare e una per Sorridere. Si aggiungono una sezione di News - la sezione “d'attualità” della testata - e una sezione destinata ai Pubbliredazionali, con lo scrupolo di mantenere eticamente distinti contenuti commerciali e redazionali, valorizzando così entrambi.
Con la nuova versione della rivista, inaugurata nel 2012, abbiamo deciso di aggiungere una sezione (le Rubrilie) dedicata alle nostre passioni: il vino, il rugby e il viaggio.

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I libri
Nel 2010, gli esiti incoraggianti della rivista e il desiderio di ampliare il progetto editoriale dànno vita alla parte cartacea della nostra attività.
Vai a www.possibiliaeditore.eu
Jonathan Seliger, Above the Clouds, 1995-1996,
tecnica mista su tela / mixed media on canvas, 8x39x27 cm,
Panza Collection
foto credit: A. Zambianchi ­ Simply.it ­ Milano
Mostre: al Lucca Center of Contemporary Art

Minimal Art, Maximal pleasure
Otto artisti contemporanei per la collettiva State of mind.
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L’arte contemporanea è per vocazione paradossale, contestataria, sfuggente: la Storia fatica a registrarne i sussulti, costretta all’inseguimento perenne, alla registrazione tellurica, come i sismografi che attestano la scossa solo a posteriori. In effetti, la carica sovversiva di certe esperienze può rappresentare uno scoglio arduo da superare per l’uomo comune, salvo poi riverberarsi con efficacia in qualsivoglia dimensione pop, divenendo alimento per la Società dello Spettacolo e i suoi ingranaggi. Fanno sorridere le recenti polemiche circa i graffiti murali - ma sarebbe meglio dire Street Art - a Milano, testimonianza del perenne ritardo d’un Paese abituato a gloriarsi del proprio passato perdendo puntualmente di vista presente e futuro.

Cambiando regione, all’insegna d’una scommessa in apparente controtendenza è dunque l’apertura dello spazio Lu.C.C.A. Museum (Lucca Center of Contemporary Art), centro espositivo e museo totale, novità assoluta nel panorama culturale della città toscana. Nel cinquecentesco Palazzo Boccella, la caparbietà del proprietario Angelo Parpinelli, noto medico e appassionato d’arte contemporanea, ha voluto creare un polo multifunzionale in grado di essere, al contempo, museo con spazi differenziati per esposizioni, proiezioni, sala lounge, caffetteria, libreria. Maurizio Vanni è il direttore artistico, artefice d’una brillante programmazione che, nel primo anno d’attività, ha portato nell’arborato cerchio l’astrattismo italiano e i suoi principali ispiratori, una prima assoluta di fotografie di Man Ray, l’arte ironica e taurina di Cristian Balzano e, adesso, un’avvincente escursione nella Minimal Art, riunendo, in una sola visione dal titolo State Of Mind, artisti diversi per generazione, ispirazioni e provenienze.

In collaborazione con la prestigiosa Collezione Panza, le opere di Lawrence Carroll, Lies Kraal, Timothy Litzmann, Christiane Löhr, Emil Lukas, Jonathan Seliger, Séan Shanahan, Roy Thurston, compongono un insieme eterogeneo, eclettico e, al contempo, esemplare delle declinazioni d’un fare artistico che, sin dalla prima metà del Novecento, mette in crisi il concetto di opera d’arte come rappresentazione. I monocromatismi di Shanahan e Litzmann, le abbacinanti pitture solide di Carroll, a coniugare matericità spaziale d’impianto quasi teatrale al recupero di oggetti poveri, le minute realizzazioni naturali della tedesca Löhr, le incisioni, pur con tecniche differenziate, di Thurston e Kraal, le realizzazioni paradossali e spiazzanti di Lukas e Seliger, danno conto di un mondo visivo sorprendente e vivo, che necessita di riflessione e profondità, ma che rappresenta un punto di vista irrinunciabile per penetrare la nostra contemporaneità. Come diceva Frank Stella presentando i propri Black Paintings nel 1958: «What you see is what you see». L’allestimento di State Of Mind sarà ospite di Lu.C.C.A. sino al 27 giugno: da vedere.
Igor Vazzaz

Lu.C.C.A. Museum
via della Fratta, 36 ­ 55100 ­ Lucca
info@luccamuseum.com ­ www.luccamuseum.com
Tel. +39 0583.57.17.12 ­ Fax: +39 0583.95.04.99
Martedì­sabato 10.00-19.00, domenica 11.00-20.00, lunedì chiuso.
La biglietteria è aperta fino a un’ora prima dalla chiusura.
Biglietti: Intero 7 euro. Ridotto 5 euro.
     
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